
Vandalismo e sicurezza antincendio:
quando il danno diventa un pericolo reale
Un idrante senza raccordi, un estintore danneggiato “per gioco”, una cassetta antincendio scassinata per rubare l’ottone. Sono scene che molti di noi incontrano ogni giorno, spesso senza pensarci. Eppure, il vandalismo sugli impianti antincendio non è solo un gesto incivile: è un rischio concreto per la sicurezza pubblica, capace di rendere inutilizzabili i sistemi di protezione e di mettere in pericolo vite umane.
Quando un gesto vandalico interrompe la catena della sicurezza
I sistemi antincendio sono progettati per essere sempre pronti. Ma basta poco per renderli inefficaci: un idrante svitato, una manichetta tagliata, una centrale manomessa o un estintore danneggiato.
In molti edifici pubblici (scuole, centri commerciali, impianti sportivi) si registrano furti e danneggiamenti di componenti in ottone o rame, spesso rivenduti sul mercato nero. Il valore economico di questi metalli è irrisorio rispetto al costo umano e operativo che un incendio non controllato può generare.
Immaginiamo un incendio in un capannone o in una struttura pubblica: se l’impianto è stato danneggiato o manomesso—ad esempio, se i raccordi degli idranti sono stati rubati, l’attacco per i Vigili del Fuoco è stato reso inutilizzabile o la riserva idrica è stata svuotata—i Vigili del Fuoco non potranno connettere le loro attrezzature o contare sulla rete interna dell’edificio per l’erogazione di acqua. Ogni minuto perso può trasformarsi in una tragedia. Le conseguenze legali: responsabilità e sanzioni
Le conseguenze legali: responsabilità e sanzioni
Il danneggiamento di un impianto antincendio è un reato penale, ai sensi dell’articolo 635 del Codice Penale.
Ma non è tutto: il Decreto Legislativo 81/2008 (Art. 46) e il Decreto del Ministero dell’Interno del 1° settembre 2021 (Decreto Controlli) impongono al datore di lavoro l’obbligo inderogabile di mantenere in efficienza i presidi antincendio.
Ciò significa che, anche se il danno è causato da terzi, la mancata sorveglianza o la mancata segnalazione tempestiva possono comportare responsabilità dirette.
Le conseguenze possono essere gravi:
- Ammenda o arresto fino a un anno per mancato rispetto degli obblighi di prevenzione e manutenzione.
- Sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
- Decadenza o invalidazione del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).
- Esclusione dalla copertura assicurativa in caso di incendio, se l’impianto risultava non efficiente o vandalizzato.
- In caso di danni a persone o cose, il titolare o datore di lavoro può essere chiamato a rispondere anche per concorso di colpa o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni.

Sorveglianza attiva: il primo strumento di prevenzione
Contrastare il vandalismo e le manomissioni richiede un approccio organizzato e costante. Non basta installare telecamere: serve una vera e propria cultura della sorveglianza attiva e della segnalazione immediata.
Sorveglianza visiva quotidiana
Ogni azienda o ente deve prevedere controlli visivi frequenti, affidati agli addetti antincendio o al personale interno formato. Verificare che cassette, estintori e idranti siano integri e accessibili è un’azione semplice ma fondamentale.
La presenza di un registro dei controlli (anche digitale) è cruciale per documentare le ispezioni e intervenire rapidamente in caso di manomissione.
La cultura della segnalazione
Il primo passo per prevenire i danni è la consapevolezza. Se un presidio antincendio è mancante, rotto o manomesso, va segnalato immediatamente:
- Al Responsabile della Sicurezza dell’attività.
- Alla ditta di manutenzione antincendio incaricata.
- Nei casi più gravi, ai Vigili del Fuoco o al Comune.
Un idrante senza raccordi o una cassetta scassinata non sono un semplice disservizio: sono un pericolo collettivo.
Lavorare insieme per la sicurezza antincendio
Il vandalismo sugli impianti antincendio non è un semplice atto di inciviltà: è un reato che può costare vite. Ogni raccordo rubato, ogni manichetta tagliata, ogni estintore svuotato può rendere vano l’intervento in un’emergenza reale.
Per questa ragione, il supporto tecnico di aziende come GAMI è fondamentale, ma non sufficiente. La sicurezza antincendio richiede un lavoro congiunto e costante di sorveglianza e controllo sui presidi, garantendone la piena operatività. Solo attraverso questa attenzione sinergica è possibile salvaguardare persone e beni dai rischi legati al fuoco.
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