Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI)

Cos’è e come si ottiene

La sicurezza antincendio è un aspetto cruciale per la tutela umana, degli edifici e delle attività commerciali. Un elemento fondamentale in questo ambito è il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI), un documento che attesta la conformità alle normative antincendio vigenti dell’edificio. Scopriamo insieme di cosa si tratta e come ottenerlo.

Il CPI trova una prima definizione compiuta nel D.Lgs. 8 marzo 2006, n. 139, ed è stato successivamente disciplinato dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 1° agosto 2011. Questo decreto ha introdotto la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), semplificando le procedure autorizzative e sostituendo in molti casi il CPI.

Classificazione delle attività

Il CPI è obbligatorio per numerose attività commerciali e edifici pubblici e privati di una certa dimensione. L’elenco delle attività è contenuto nell’allegato 1 del DPR 151/2011, poi aggiornato con il DMI 21/02/2017. Le attività vengono classificate in tre categorie (A, B, C) in base al livello di rischio:

Categoria A: Rischio basso, ad esempio piccole attività commerciali. Richiede la presentazione della SCIA con allegati il progetto e la certificazione di un tecnico che attesti la conformità alle norme antincendio. Nei successivi 60 gg i VVF possono effettuare controlli a campione e nel caso di irregolarità, disporre la sospensione dell’esercizio.

Categoria B: Rischio medio, come officine e laboratori. Richiede la valutazione del progetto da parte dei Vigili del Fuoco prima della presentazione della SCIA.

Categoria C: Rischio alto, come stabilimenti e grandi edifici. Richiede controlli obbligatori e ripetuti da parte dei Vigili del Fuoco. Se i controlli hanno esito positivo, il titolare riceve dai Vigili del fuoco il certificato di prevenzione incendi.

Tecnico Gami progetta un impianto antincendio.

Come ottenere il CPI

Per ottenere il CPI, il proprietario o il titolare dell’attività deve presentare una domanda al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, accompagnata da una relazione tecnica redatta da un professionista abilitato. Questa relazione deve dimostrare la conformità dell’edificio o dell’attività alle norme antincendio, seguita da un progetto esecutivo dell’impianto antincendio, delle compartimentazioni e delle vie di esodo, che rende operativo quanto inviato preliminarmente.

Cosa possiamo fare per te

GAMI garantisce ai propri clienti tutte le fasi descritte, dalla relazione tecnica preliminare alla redazione del progetto esecutivo. Con i nostri professionisti antincendio accreditati, offriamo un servizio completo per la presentazione della pratica antincendio ai VVF.

Rinnovo del CPI

Il rinnovo periodico del CPI avviene ogni 5 o 10 anni, in base al tipo di attività. Entro la data di scadenza, è necessario presentare un’attestazione di conformità antincendio che confermi l’assenza di variazioni nelle condizioni di sicurezza. La mancata manutenzione o modifiche non autorizzate possono portare alla revoca del CPI, rendendo necessario un nuovo adeguamento e richiesta.

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