
Il rischio incendio nei cantieri edili:
una sfida complessa per la sicurezza
I cantieri edili sono luoghi di intensa attività e trasformazione. Spesso li vediamo come scenari dinamici, ma celano anche rischi intrinseci, tra cui spicca quello legato agli incendi. Sebbene non sempre siano considerati “luoghi di lavoro” ai sensi dell’Art. 62 del D.Lgs. 81/08 e non rientrino nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi del DPR 151/2011 in via generale, la sicurezza antincendio nei cantieri è tutt’altro che un optional.
Infatti, il D.Lgs. 81/08 (il Testo Unico sulla sicurezza) rappresenta il principale riferimento per la salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e, insieme all’Articolo 46, stabilisce le misure necessarie per prevenire gli incendi e limitarne le conseguenze. Anche il D.M. 2 settembre 2021, noto come “Decreto GSA”, stabilisce, per quanto applicabile ai cantieri temporanei o mobili, specifiche prescrizioni relative alla designazione degli addetti al servizio antincendio, alla loro formazione e aggiornamento, e ai requisiti dei docenti.
Cantieri ad elevato rischio di incendio: quando la normativa si fa specifica
Nonostante la carenza normativa di contestualizzazione generale, il D.Lgs. 81/08 individua situazioni specifiche che sono considerate a rischio di incendio elevato. Tra queste, figurano:
- Cantieri temporanei o mobili in sotterraneo di lunghezza superiore a 50 metri (ad esempio per la costruzione, manutenzione o riparazione di gallerie, caverne, pozzi e opere simili).
- Cantieri temporanei o mobili ove si impiegano esplosivi.
In presenza di queste condizioni, scattano obblighi più stringenti:
- Gli addetti alla gestione dell’emergenza antincendio devono ricevere una formazione di livello avanzato (Corso C – Livello 3), adeguata al rischio specifico. Questo livello di formazione è richiesto anche nei cantieri dove si utilizzano esplosivi o si effettuano lavorazioni a caldo in modo continuo e intenso.
- Il cantiere deve essere dotato di impianti di spegnimento, sia fissi che portatili, dimensionati e scelti in base alle caratteristiche dell’ambiente e al tipo di lavorazioni. È obbligatorio garantire la presenza di mezzi di estinzione idonei alla classe di incendio e al livello di rischio presenti.
- È necessario programmare esercitazioni periodiche per verificare l’efficacia delle procedure previste in caso di incendio.
- Deve essere predisposto un piano di emergenza dettagliato, studiato sulle specificità del cantiere.
Per altre tipologie di cantieri, il livello di formazione degli addetti antincendio (Livello 1, 2 o 3) dipenderà dalla valutazione del rischio incendio specifica. Indipendentemente dal livello, gli addetti antincendio devono ricevere un aggiornamento della formazione ogni 5 anni.
La valutazione del rischio incendio in cantiere: un passaggio fondamentale
Come in tutti i luoghi di lavoro, è obbligatorio procedere a una valutazione del rischio incendio anche nei cantieri edili. Questa valutazione è fondamentale perché i cantieri sono luoghi con un’estrema variabilità delle caratteristiche, dei materiali presenti e delle attività svolte, rendendo difficile l’applicazione di regole tecniche specifiche.
Un punto di partenza utile per la metodologia di valutazione può essere offerto dal Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 03/08/2015) unitamente ai criteri generali stabiliti dal D.Lgs. 81/08, anche se il cantiere non è oggetto di una disciplina normativa specifica che ne imponga l’applicazione diretta. La valutazione, spesso affidata a un professionista antincendio, deve analizzare diversi fattori chiave:
- Identificazione dei pericoli di incendio: Fonti di innesco (fiamme libere, scintille, attrezzature elettriche, lavori a caldo) e materiali combustibili o infiammabili presenti (legno, isolanti, liquidi, gas, rifiuti).
- Caratterizzazione del contesto e dell’ambiente: Ubicazione del cantiere (al chiuso/aperto), presenza di edifici adiacenti, caratteristiche dell’edificio oggetto dei lavori (es. edificio tutelato), accessibilità per le squadre di soccorso, layout del cantiere.
- Analisi degli occupanti: Lavoratori presenti, loro familiarità con i luoghi, orari di lavoro, esperienza, e l’eventuale presenza di persone in posizioni isolate o con difficoltà a percepire l’allarme.
- Identificazione dei beni esposti al rischio: Beni all’interno del cantiere o in adiacenza da tutelare.
- Valutazione qualitativa o quantitativa delle conseguenze in caso di incendio (su persone, beni, ambiente).
- Individuazione delle misure preventive e protettive necessarie per eliminare o ridurre i rischi.

Le principali fonti di rischio incendio in cantiere: occhio ai dettagli
I cantieri sono intrinsecamente rischiosi a causa della presenza simultanea di materiali combustibili e potenziali fonti di innesco. Le fonti di rischio più comuni includono:
- Lavori a caldo: Saldature, taglio, smerigliatura e l’applicazione di guaine impermeabilizzanti a caldo sono cause frequenti di incendi. È fondamentale che qualcuno del personale, opportunamente formato, supervisioni queste operazioni, rispettando un periodo di raffreddamento adeguato dopo la conclusione.
- Impianti elettrici provvisori: I cablaggi e gli impianti elettrici temporanei possono rappresentare una fonte di innesco se non installati e mantenuti correttamente.
- Materiali combustibili stoccati: Legno, materiali isolanti (come EPS/XPS), materiali per ponteggi, e i rifiuti di cantiere sono spesso presenti in grandi quantità e possono contribuire alla propagazione dell’incendio. Limitare la quantità stoccata e individuare aree di deposito sicure è cruciale.
- Fumo di sigaretta: I mozziconi gettati incautamente sono una causa non rara di innesco. Predisporre aree fumatori sicure e lontane da materiali combustibili aiuta a prevenire questo rischio.
- Attrezzature calde non scollegate al termine dei lavori.
- Uso di fiamme libere.
- Incuria e disordine generale.
- Batterie ricaricabili agli ioni di litio.
- Presenza di gas o liquidi infiammabili (benzina, gasolio, GPL, acetilene).
Incidenti storici come l’incendio della Cattedrale di Notre Dame (aprile 2019) e quello della Cappella Guarini a Torino (aprile 1997), entrambi avvenuti durante lavori di restauro e legati in parte alla presenza di materiali combustibili (ponteggi in legno) e carenze nella gestione della sicurezza, ci ricordano quanto sia elevato e concreto il rischio.
Misure preventive e protettive: costruire la sicurezza giorno dopo giorno
Un’efficace strategia antincendio in cantiere si basa su un insieme di misure preventive (per ridurre la probabilità di innesco) e protettive (per limitare i danni in caso di incendio). Queste misure devono essere integrate nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), redatto dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione (CSP), e nel Piano Operativo di Sicurezza (POS) di ogni singola impresa.
Le misure essenziali includono:
- Designazione e formazione degli addetti antincendio.
- Informazione e formazione di tutti i lavoratori sui rischi specifici, l’uso corretto di attrezzature (specialmente per i lavori a caldo) e le procedure di emergenza.
- Mantenimento dell’ordine e della pulizia in cantiere.
- Gestione sicura dei materiali, limitando le scorte, individuando aree di stoccaggio dedicate per i materiali infiammabili/combustibili e i rifiuti.
- Esecuzione sicura dei lavori a caldo, con permessi specifici, presidi antincendio sul posto, sorveglianza durante e dopo l’attività e distanziamento da materiali combustibili.
- Installazione e manutenzione sicura degli impianti elettrici temporanei.
- Previsione di mezzi di estinzione idonei e facilmente accessibili.
- Elaborazione e diffusione di un piano di emergenza, comprensivo di procedure di evacuazione, punti di raccolta e ruoli del personale.
- Organizzazione dei rapporti con i servizi pubblici competenti (Vigili del Fuoco).
- Considerazione del contesto ambientale, specialmente in presenza di edifici tutelati, dove la valutazione del rischio deve tener conto anche dell’interazione con l’attività preesistente e i beni da proteggere.
Ruoli e collaborazione: un lavoro di squadra
La gestione della sicurezza antincendio in cantiere richiede la collaborazione di diverse figure. Oltre al Datore di Lavoro, al CSP e al CSE, figure specializzate come il “Professionista antincendio del cantiere” (di supporto al CSP/CSE nella progettazione e nelle fasi esecutive) e il “Direttore Operativo Antincendio” (di supporto alla Direzione Lavori per garantire la corretta attuazione delle misure) possono svolgere un ruolo cruciale. Queste figure, spesso professionisti abilitati ai sensi del D. Lgs. 139 del 2006, sono fondamentali per programmare e applicare una strategia antincendio efficace.
Verso cantieri più sicuri
Il rischio incendio nei cantieri edili non deve essere sottovalutato. Richiede un approccio proattivo, basato su un’attenta valutazione dei rischi specifici e l’adozione di misure preventive e protettive mirate. Integrare la sicurezza antincendio sin dalle fasi di progettazione e pianificazione del cantiere, garantendo la formazione adeguata del personale e la costante supervisione delle lavorazioni più pericolose, è il modo migliore per tutelare vite, beni e l’ambiente.
Per affrontare al meglio queste sfide, è sempre consigliabile affidarsi a figure esperte nella sicurezza antincendio. Noi di GAMI mettiamo a disposizione la nostra competenza per supportare i professionisti del settore nell’identificazione e implementazione delle migliori soluzioni per la prevenzione incendi nei cantieri, garantendo un regolare e sicuro svolgimento dei lavori edili.
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