
INAIL 2025: l’evoluzione della progettazione antincendio nelle strutture sanitarie
La costante evoluzione della normativa di prevenzione incendi, in particolare con l’affermazione del Codice di prevenzione incendi (D.M. 3 agosto 2015), richiede ai professionisti del settore una profonda comprensione delle metodologie applicative. Un campo di intervento particolarmente delicato e complesso è quello delle strutture sanitarie, per le quali l’INAIL ha recentemente pubblicato la guida 2025: “Prevenzione incendi nelle strutture sanitarie – La Regola Tecnica Verticale V. 11 del Codice di prevenzione incendi”.
Questa pubblicazione, realizzata in collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, si configura come uno strumento essenziale per illustrare l’applicazione della Regola Tecnica Verticale (RTV) V.11 (D.M. 29 marzo 2021) in contesti di ristrutturazione e ampliamento.
Il contesto normativo: il permanere del “doppio binario”
Nonostante l’abrogazione del “doppio binario” per molte attività, per le strutture sanitarie (classificate al punto 68.5.C dell’Allegato I al D.P.R. 151/2011), esso permane. Il progettista ha pertanto la facoltà di scegliere tra due approcci alternativi:
- L’applicazione della Regola Tecnica (RT) tradizionale (D.M. 18 settembre 2002 e s.m.i.).
- L’applicazione del Codice di prevenzione incendi (RTO), integrato dalla RTV V.11.
Questa scelta, come sottolineato nella guida stessa, può condurre a conseguenze potenzialmente assai diverse in termini di esiti progettuali, vincoli operativi e oneri di gestione a carico del responsabile dell’attività.
Approccio prescrittivo vs. prestazionale: il vantaggio della flessibilità
La guida mette in luce la differenza metodologica fondamentale tra i due percorsi:
- Approccio Prescrittivo (RT 2002): Di natura deterministica, richiede l’applicazione “pedissequa del disposto normativo senza particolari spazi di manovra”. Questo sistema, sebbene garantisca uniformità di giudizio, può risultare estremamente rigido e sovente costringere il progettista a ricorrere all’istituto della deroga.
- Approccio Prestazionale (Codice/RTV V.11): Predilige un’impostazione ingegneristica (FSE) basata sulla valutazione preliminare del rischio d’incendio. Il Codice promuove il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza mediante soluzioni flessibili e aderenti alle specifiche caratteristiche dell’attività.
Il Codice, in quanto Regola Tecnica Orizzontale (RTO), si propone come strumento promotore del cambiamento, garantendo standard di sicurezza elevati attraverso un insieme di soluzioni progettuali, siano esse conformi o alternative.
Il caso studio ospedaliero: superamento delle criticità di esodo
La guida INAIL 2025 utilizza un caso studio reale: la ristrutturazione e l’ampliamento di un ospedale esistente (inaugurato nel 2010), classificato come SA HB PC (Struttura Sanitaria con 274 posti letto), dove si intende realizzare un nuovo reparto Dialisi.
L’analisi comparativa ha evidenziato una netta problematicità nell’uso della normativa tradizionale:
- RT Tradizionale (D.M. 2002): La verifica richiesta dal punto 4.8.2 del D.M. 18 settembre 2002, relativa alla larghezza totale delle vie d’uscita verticali (calcolata sommando il massimo affollamento previsto in due piani consecutivi, nel caso studio Primo e Secondo), ha restituito un esito negativo (NO). Questa prescrizione prescrittiva, che opera un dimensionamento “di carattere convenzionale”, avrebbe reso necessario il ricorso all’istituto della deroga per sanare l’inadempienza.
- Codice + RTV V.11: Adottando l’approccio del Codice, che ha richiesto la riconsiderazione dell’intera progettazione dell’ospedale, l’analoga verifica (par. S.4.8.8) è stata agevolmente soddisfatta in soluzione conforme.
Questo successo progettuale è dovuto alla maggiore flessibilità offerta dal Codice, in particolare nella misura S.4 (Esodo). Il Codice consente di:
- Considerare l’effettiva dimensione in mm delle vie d’esodo verticali (svincolandosi dal concetto di modulo fisso della RT tradizionale).
- Utilizzare larghezze unitarie (LU) determinate in funzione del profilo di rischio Rvita (che per le aree degenza è D2), ammettendo un utilizzo concettualmente differente delle vie d’esodo.
In sintesi, il Codice permette di “attagliare meglio le misure antincendio alla specifica attività”, un risultato non banale data la complessità intrinseca delle strutture sanitarie.

Focus sulla RTV V.11: aspetti chiave per la sicurezza (SA HB PC)
L’applicazione della RTV V.11 impone l’attribuzione di specifici Livelli di Prestazione (L.d.P.) per ogni misura antincendio. Per l’attività SA HB PC, alcuni requisiti salienti includono:
- Esodo (S.4) e barriere architettoniche
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- Esodo Orizzontale Progressivo: Le aree tipo TA (ricovero e degenza) devono obbligatoriamente consentire l’esodo orizzontale progressivo, il quale prevede lo spostamento degli occupanti da un compartimento all’adiacente sicuro. Questo è cruciale per reparti come il nuovo Dialisi, classificato TA2 (cure intensive). La compartimentazione del reparto Dialisi (CPP.2A e CPP.2B) è stata proprio prevista per garantire tale modalità di esodo.
- Accessibilità e Soccorso: Per i compartimenti con Rvita D1 o D2, è richiesto almeno un ascensore antincendio (montalettighe), dimensionato per l’impiego da parte di occupanti anche non deambulanti (es. barelle). Le vie d’esodo orizzontali devono essere adeguate alla movimentazione di letti e barelle.
- Gestione e rivelazione (S.5 e S.7)
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- GSA (Livello III): Poiché l’attività ha un numero complessivo di posti letto superiore a 100 e profili di rischio Rvita D1/D2, è richiesto il Livello di Prestazione III per la Gestione della Sicurezza Antincendio. Questo comporta la necessità di una struttura di supporto dedicata e l’applicazione di soluzioni conformi dettagliate per la gestione in esercizio e in emergenza.
- IRAI/EVAC (Livello IV): L’attività SA HB PC richiede il Livello di Prestazione IV per la Rivelazione e Allarme. Questo implica l’installazione di un impianto IRAI con rivelazione automatica estesa a tutta l’attività (Funzione A) e, obbligatoriamente, l’adozione di un Sistema EVAC (Emergency Voice Alarm Communication). L’EVAC, da installare in Categoria 4, è fondamentale per la diffusione di messaggi vocali e per la riduzione dei tempi di pre-movimento (PTAT) degli occupanti.
- Controllo dell’incendio (S.6)
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- Livello III/IV: Le attività SA richiedono un L.d.P. non inferiore a III per il Controllo dell’Incendio (S.6). In ambiti specifici come le aree a rischio specifico (TK, TM, TT1, TZ), è richiesto il Livello IV.
- Impianti Idrici: In base ai 274 posti letto (classificazione PC), l’attività richiede una rete idranti con Livello di Pericolosità 2, protezione esterna e alimentazione idrica di tipo singola superiore (secondo UNI EN 12845), con impianto combinato per eventuali sprinkler o naspi.
Progettazione efficace e risoluzione delle criticità
La nuova guida INAIL 2025 dimostra, con dati progettuali alla mano, come l’approccio basato sul Codice di prevenzione incendi (RTO) e la RTV V.11 sia lo strumento più idoneo per affrontare in modo efficace e conforme le complessità strutturali e logistiche delle strutture sanitarie esistenti. L’adozione del Codice permette ai progettisti di raggiungere elevati obiettivi di sicurezza, gestendo l’emergenza in modo olistico e riducendo al minimo la necessità di ricorrere a onerose procedure di deroga. Per noi di GAMI, questa evoluzione normativa rappresenta un’opportunità per posizionarsi come partner strategico nell’implementazione di soluzioni antincendio che rispondano ai rigorosi Livelli di Prestazione richiesti dalla RTV V.11.
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